Non giudicate le donne che scelgono di non avere figli. Non è sempre colpa loro, a volte è colpa della società in cui viviamo che costringe a scegliere tra lavoro e famiglia
Se ne parla spesso, del fatto che molte donne non vogliano avere figli.
Le si guardano con occhio critico, il più delle volte.
Sembra che chi decide di non avere più di un bambino o di non averne per nulla sia la donna peggiore di questomondo.
Come se avere un bambino fosse un obbligo.
Come se le donne si potessero giudicare dalla quantità di bambini che decidono di mettere al mondo.
Come se tutti avessimo il diritto di esprimerli, certi giudizi.
Eppure, a volte, non esprimerli sarebbe meglio.
O, se proprio li si vogliono esprimere, sarebbe opportuno analizzare meticolosamente i motivi che comportanodeterminate scelte.
Perché, tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo il mare.
E la verità è che tra quello che le donne vorrebbero fare e quello che, in realtà, poi fanno, c’è di mezzo la società incui viviamo e il doversi, per cause di forza maggiore, adattare ai dettami di quest’ultima.
Basti pensare al mondo del lavoro per comprenderlo.
Basti pensare al fatto che, quando ci si presenta ad un colloquio di lavoro, il curriculum sembra non avere più alcuna importanza e la prima domanda che viene fatta alla candidata per quel posto, soprattutto se si tratta di una donna, riguarda il suo volere oppure no mettere al mondo un figlio.
Così, in caso di risposta affermativa, si è pronti ad escluderla.
Come se un bambino rappresentasse un ostacolo.
Come se un bambino impedisse il corretto svolgimento del lavoro.
Come se non si potesse essere genitore e al tempo stesso professionista.
Ebbene si, il problema probabilmente è proprio questo, il fatto che essere donna e madre, per la società in cui viviamo, faccia fatica a coincidere con il voler lavorare, quindi bisogna scegliere.
Ebbene si, bisogna scegliere tra l’esigenza di dover lavorare e quella di voler diventare genitore.
E no, non è facile capire quale tra le due scelte sia quella giusta.
Ammesso che ne esista, una giusta, quando di mezzo ci sono le più grandi priorità della vita, ossia il lavoro e la famiglia.
Però, una cosa è certa: tra tante incertezze, la certezza più grande è che in alcuni casi bisogna astenersi dal giudicare, soprattutto quando certe decisioni sono prese per esigenza e non perché lo vogliano davvero, certe donne.
Bisogna astenersi dal giudicare, perché farle, certe scelte, è tutto ciò che ci resta.
Perché, ci sono cose che non dipendono da noi, siamo noi a dipendere da loro.
E sono queste ultime che andrebbero cambiate.
Andrebbero cambiate per dar vita ad un mondo migliore, in cui non si debba essere costretti a scegliere tra lavoro e famiglia.
Per dar vita ad un mondo in cui tutti siano liberi di fare quello che vogliono, di vivere come vogliono, con o senza bambini.
– Anna Adamo –
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