Non è facile per me pubblicare foto sui social.

O meglio, non lo faccio con la stessa disinvoltura con cui lo fanno la maggior parte delle mie coetanee, perché non mi sono mai piaciuta.
Ebbene si, credo di non essere mai stata bella in senso fisico.
Quando dicono che lo sia, infatti, penso che mi prendano in giro.

Poi, una volta, una persona mi ha detto che sapessi di essere bella e utilizzassi la mia bellezza per andare avanti nella vita, dandomi così il colpo di grazia.

Da quel momento ho iniziato a nascondermi, a cancellare quelle poche foto che avevo sui social.
A lavoro, ho iniziato ad andarci struccata.
Ho iniziato a prendermi cura di me sempre meno.

Associavo, erroneamente, l’ essere curata all’ essere insulsa, poco professionale.

Le volte in cui ho provato a prendermi cura di me, perché qualcuno mi faceva notare quanto mi fossi trascurata, mi sentivo in colpa.
E quando è arrivata la pandemia ho amato le mascherine, perché mi davano modo di nascondere quella “bellezza”.

Posso finalmente dimostrare che nella vita vado avanti perché lo merito e non perché sono bella, pensavo.
Tutto questo, naturalmente, è andato a mio discapito. Mi sono completamente annullata e ho messo il lavoro prima di tutto.

Volevo che di me emergesse la parte da professionista e non quella da “bella ragazza” che pensa anche a cose un po’ più frivole.
Non sono stata me stessa per tanto tempo e me ne sono resa conto solo qualche settimana fa.
Io sono quella alla quale piace essere in tiro.

Si, finalmente l’ ho capito e lo urlo a gran voce.
Finalmente mi metto al primo posto, non mi nascondo più.
Se qualcuno ritiene io,oltre che dentro,sia bella anche fuori, non è colpa mia.
E soprattutto, questo non mi rende meno professionale o meno brava nel mio lavoro.

– Anna Adamo –