“Rahab: La Grazia che Va Oltre le Etichette”

La Bibbia chiama Rahab “la prostituta” non per caso, ma per un motivo profondo. Nessuna parola delle Scritture è casuale. L’etichetta di prostituta ci insegna qualcosa di importante: non importa quali siano le etichette che il mondo ci attribuisce, perché quelle etichette non definiscono il nostro destino. Rahab era vista come una prostituta e una bugiarda, ma in realtà era una donna saggia. Con la sua astuzia e il suo coraggio, accolse le spie e scelse di schierarsi con il Dio di Israele, salvando sé stessa e la sua famiglia.

La sua storia ci mostra la grazia di Dio: Gesù non guarda le etichette che gli altri ci affibbiano. Non gli importa il nostro passato, perché Lui vede oltre. Rahab non sarebbe stata nella genealogia di Gesù se il suo passato fosse stato un ostacolo. Invece, il suo atto di fede la rese parte del piano divino.

Forse proprio il suo lavoro le permise di accogliere gli stranieri senza attirare sospetti, e questa è una lezione per noi: ciò che agli occhi degli altri sembra un limite o un errore, Dio può trasformarlo in una strada per il bene.

La storia di Rahab ci insegna a non fermarci alle apparenze, a non giudicare, ma a guardare oltre, proprio come fa Gesù. Egli ci invita a vedere le persone per quello che possono diventare, non per quello che sono state. Questo è il messaggio della grazia: Dio non si ferma alle etichette, e neanche noi dovremmo farlo.