L’altro giorno, sfogliando il grande libro delle fiabe della buonanotte con mio figlio, ci siamo imbattuti in una storia che ha accompagnato la mia infanzia: Cappuccetto Rosso. È sempre stata una delle mie storie preferite, un classico intramontabile che mi ha affascinata fin da bambina.

Eppure, leggendo questa volta, ho notato qualcosa di diverso. Dopo quasi 35 anni, mi sono accorta che la storia è stata rivisitata. La trama che conoscevo raccontava del cacciatore che salva Cappuccetto e sua nonna tagliando la pancia del lupo, riempiendola di pietre, per poi farlo fuggire senza possibilità di ritorno. Una conclusione che chiudeva il racconto con il consueto “vissero felici e contenti”.

Ma in questa nuova versione c’è un’aggiunta straordinaria. Dopo il “vissero felici e contenti”, accade qualcosa di inaspettato: il giorno seguente, Cappuccetto Rosso incontra il lupo, e qui avviene il miracolo. Il lupo non solo sopravvive, ma è profondamente pentito. Si vergogna per quello che ha fatto, si sente dispiaciuto, e chiede scusa a Cappuccetto. E lei? Lei accetta le sue scuse.

Questa parte mancava nella versione della mia infanzia, ma oggi arricchisce la storia con un messaggio potentissimo: il perdono. Non si tratta più solo di una favola sulla prudenza e sul pericolo, ma di una lezione che parla di umanità, di crescita e di possibilità di redenzione.

Viviamo in un mondo dove spesso gli errori vengono giudicati senza appello, ma questa versione di Cappuccetto Rosso ci ricorda che anche chi sbaglia può avere una seconda possibilità. Ammettere i propri errori e chiedere perdono richiede coraggio, così come richiede altrettanta forza saper accettare quelle scuse e lasciare andare il rancore.

Questo finale mi ha colpita profondamente, perché non parla solo ai bambini, ma a tutti noi. È un invito a guardare l’altro con empatia, a riconoscere il valore del cambiamento e a credere che il bene possa vincere non solo con la punizione, ma con la comprensione.

In questa nuova Cappuccetto Rosso, il lupo ci insegna che anche chi è stato “il cattivo” può cambiare. E Cappuccetto ci insegna che il perdono non è debolezza, ma forza.

Una lezione senza tempo che merita di essere raccontata, condivisa e vissuta.