DONNE DI SUCCESSO: Anna Adamo si racconta
L’ intervista di Carmela De Crescenzo

“Senza filtri su Instagram e nella vita”, ama definirsi così Anna Adamo,parte integrante del team di “Donne di Successo”.
Classe ’96 Anna è nata a Napoli, ma vive tra Roma e Milano.
Dopo la laurea in giurisprudenza e il Master in Criminologia e Scienze Forensi ha deciso di dedicarsi totalmente al giornalismo, attività a cui in realtà si dedica da quando aveva quattordici anni.
Collabora con diverse testate giornalistiche locali e nazionali e programmi televisivi Mediaset e Rai.
Ha scritto due libri.
Il primo,nel 2016, intitolato La Disabilità non è un Limite presentato alla Camera dei Deputati nel 2019.
Il secondo nel 2022, in cui tratto il tema del Revenge Porn, intitolato “Come il Mare in Tempesta” e presentato alla Camera dei Deputati lo scorso 5 luglio 2023.
Carmela De Crescenzo, founder di “Donne di Successo”, l’ ha intervistata per conoscerla meglio.

Sei una giornalista, attività che ti porta a rapportarti con tante persone.
Come riesci a rapportarti? Qual è il tuo segreto?
Purtroppo non vi è alcun segreto. Magari ce ne fosse uno, tutto sarebbe più semplice!
Rapportarsi con tante persone ogni giorno non è facile. Non è una cosa che si può imparare sui libri.
Noi giornalisti entriamo nella vita delle persone, il più delle volte conosciamo di queste vite ne conosciamo i segreti più intimi, ragion per cui io cerco sempre di approcciarmi alle persone da intervistare con il dovuto rispetto e la dovuta discrezione.
Mi chiedo sempre come mi sentirei se mi facessero qualche domanda inappropriata e cerco di non fare loro quello che non vorrei fosse fatto a me.
Credo sia questa la chiave: mettersi nei panni dell’altro e chiedersi come ci sentiremmo se ciò che stiamo per fare o dire a quest’ultimo venisse fatto o detto a noi.

Oltre che leggerti su testate online e cartacee, ti si vede spesso anche in televisione. Cosa ci racconti del mondo della tv?
Ho partecipato a diversi programmi televisivi Mediaset e Rai, sia come ospite, sia come giornalista, vivendo, quindi, il dietro le quinte.
Sulla base della mia esperienza posso dire che nonostante la televisione e i giornali siano mondi che camminano di pari passo, abbiano profonde differenze che li dividono.
Il mondo della televisione è davvero particolare e non adatto a tutti.
Essere davanti alle telecamere espone al confronto con gli altri, ai quali non sempre si può piacere, non tutti sono d’accordo con quello che dici e quindi bisogna sopportarsene di critiche, cosa assolutamente non facile quando si è molto giovani come nel mio caso.
Per quanto, invece, concerne il dietro le quinte tutto è più facile, se si hanno le giuste competenze.
Tutto sommato posso definire la mia esperienza in Tv super positiva.

Sei giovanissima, ma hai già raggiunto traguardi importanti.
Ti sei mai sentita presa di mira a causa della tua giovane età e dei traguardi che hai raggiunto? Come hai affrontato il tutto?
Assolutamente si, purtroppo più volte mi sono sentita avvolta dai pregiudizi.
Sono una giovane donna, ambiziosa e si sa, alle donne non si fanno di certo sconti.
Ho affrontato il tutto prendendo consapevolezza della donna che sono, delle competenze che ho e dei traguardi che ho raggiunto con le mie sole forze.
Ho la coscienza a posto, so quali sono le mie competenze,  quanto valgo e soprattutto, sono perfettamente consapevole di essere anche più brava di molti sotto alcuni aspetti. È solo di questo che mi importa, il resto è aria fritta, in quanto il peso delle parole dipende da chi le dice e per me le persone che giudicano senza neanche conoscermi realmente non hanno alcun peso.

Qual è la critica peggiore che ti hanno rivolto?
Mi hanno detto di essere più bella che brava e che sappia perfettamente di essere bella, ragion per cui utilizzi la bellezza per raggiungere tanti traguardi.
È una critica banale, ma che mi ha segnata molto, perché è vero che mi piaccia curare il mio aspetto fisico ed essere sempre in tiro,ma è altrettanto vero che abbia studiato e studi tantissimo, investo tutta me stessa sul mio futuro professionale e vorrei mi venisse riconosciuto tutto questo.
Vorrei essere considerata brava, non semplicemente una bella donna.
Se proprio vogliono dire che sono una bella donna, sono pregati di dire che sono anche brava nel mio lavoro, perché una cosa non esclude l’altra.
Mi è stato, inoltre, detto di essere “la classica figlia di papà”, la raccomandata di turno che raggiunge i traguardi a causa di qualcuno.
Inizialmente, la cosa mi feriva, ma ora non più, perché ho capito che gli altri non sanno realmente quanti sacrifici ho fatto per arrivare fino a qui e quindi non sono degni di giudicare.
Sono una di quelle che in realtà mangia a morsi la vita e anche i raccomandati.

Oltre al lavoro sei anche tanto impegnata nel sociale.
Hai fondato uno sportello di aiuto gratuito per donne vittime di violenza e minori.
Come nasce questa idea e come riesci a conciliare il tutto?
L’idea di dar vita allo sportello nasce dall’esigenza di aiutare concretamente le donne vittime di violenza.
Sono molto sensibile verso questi temi e ad un certo punto mi sono sentita in dovere di dare il mio contributo, quindi insieme ad un team di professionisti ho dato vita a quest’ultimo.
Conciliare il tutto non è facile, c’è sempre qualcosa che si trascura.
Nel mio caso, non mi vergogno di dire che trascuri me stessa e chi mi sta intorno.
Inizialmente mi arrabbiavo con me stessa per questo motivo, ma il tempo ho capito di essere un essere umano e non un robot, quindi è normale, se si fanno tante cose, togliere del tempo a se stessi.
Tuttavia, negli ultimi tempi sto cercando di organizzarmi in modo da non dimenticarmi di me stessa.

Una donna come te riesce a trovare del tempo da dedicare alla vita privata?
Si, ci riesce, anche se il tempo che si dedica all’altra persona è sempre poco.
Io, però, mi ritengo fortunata, perché ho accanto una persona che comprende la situazione, mi incita a fare quello che amo e cerca, per quanto possibile, il mio essere rigida e severa e così dedita alla carriera.

Cosa ti senti di dire alle donne che leggeranno questa intervista?
A coloro che leggeranno questa intervista mi sento di dire che siamo donne, ma oltre le gambe c’è di più, ragioni per cui non dobbiamo lasciarci abbattere dai pregiudizi, ma continuare ad inseguire i nostri sogni fino a realizzarli.
Perché, con impegno, organizzazione e determinazione tutto è possibile.

-Anna Adamo-